3 alberi eccezionali della Val di Non

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Particolarmente longevi e maestosi, magari con tante storie ad accompagnarli; sono queste le caratteristiche che rendono alcuni alberi degli alberi speciali, unici. In Val di Non non sono così rari ma ognuno ha una storia diversa da raccontare.

L’albero è da sempre simbolo della vita e della conoscenza, affonda le sue radici nella terra e i suoi rami arrivano a toccare il cielo. Accoglie la vita nella sua chioma e nel suo tronco, dona i suoi frutti e ci regala ossigeno.

Gli alberi sono straordinarie architetture della natura che da sempre hanno affascinato e accompagnato l’uomo. Ma la nostra sensibilità è forse più colpita quando ci troviamo di fronte ad esemplari che per secoli hanno resistito ad ogni tipo di intemperie e minacce. Gli alberi secolari raccontano una storia, sono stati testimoni delle vicende umane e dei cambiamenti della natura.

In Val di Non sono molti gli alberi secolari che andrebbero conosciuti e in alcuni casi si tratta di alberi di specie ormai perdute che si cerca di recuperare per non perdere un importante e prezioso patrimonio.

 

Tra i rami dei grandi alberi mi sono arrampicato per guardare il cielo, con la loro frutta mi sono sfamato, con il loro legno mi sono riscaldato: a loro devo la mia vita.
Mario Rigoni Stern

Il noce di Clés

Percorrendo viale de Gasperi dal centro di Clés verso Tuenno, in un piccolo parcheggio sulla destra appena prima dell’ospedale, si trova uno straordinario esemplare di Juglans regia, meglio conosciuto come noce da frutto o noce bianco, un albero imponente dalla gigantesca chioma.

Il noce è infatti un albero vigoroso, con un tronco possente, alto, dritto, un portamento maestoso e radici solide. Può raggiungere fino a 30 metri di altezza.

Non si conosce l’età esatta dell’imponente noce di Clés, ma dalle dimensioni si presume possa avere più di 100 anni. La sua particolare bellezza l’ha fatto vincere un concorso svoltosi su Facebook dal titolo  Albero dell’anno 2015, dove gli utenti sono stati chiamati a votare la bellezza e straordinarietà di molte piante da tutta Italia.

alberi noce di cles Luigi Sandri

 

Il tiglio guardiano di castel Belasi

Nello spiazzo antistante castel Belasi nel comune di Campodénno, con la sua circonferenza di oltre 4 metri e mezzo, un maestoso tiglio è da secoli il silenzioso guardiano del castello. Si racconta di principesse sedute alla sua ombra e di incontri fortuiti con cavalieri innamorati, ma in tempi più recenti la memoria dei più grandi d’età ricorda che all’ombra della sua chioma si battevano le aste per la malga Lovertina.

I tigli, Tilia della famiglia delle Tiliacee, sono generalmente alberi di notevoli dimensioni con un apparato radicale espanso e profondo e un tronco robusto. Sono alberi longevi che possono vivere in media fino a 250 anni, e in casi rari superare addirittura i 400 come nei casi dei tigli secolari di Sant’Orso ad Aosta e di Macugnana in Piemonte.

Oggi alcuni dei rami che formavano la chioma del tiglio di castel Belasi sono schiantati a causa delle intemperie privandolo in parte della sua imponenza, ma non di certo del suo fascino.

alberi tiglio a castel belasi

 

Il castagno di Preghéna

In località Gregi, appena sopra l’abitato di Preghéna, un vecchio castagno sorveglia i prati proprio al limite del bosco. Pare abbia più di 150 anni, con un tronco di circa 4 metri e mezzo di circonferenza. Ancora oggi, nonostante l’età, il vecchio albero ogni autunno produce ancora delle castagne.

I castagni, Castanea della famiglia delle Fagaceae,  sono piante dal grosso fusto colonnare con una chioma espansa e un’altezza che varia da 10 a 30 metri. Hanno sempre avuto una notevole importanza economica sia per il legname che per i frutti.

Un grande buco nel tronco conferisce al castagno di Preghéna un aspetto fiabesco, facendo fantasticare grandi e piccoli su chi vi si nasconda e vi possa trovare rifugio. Ma questo castagno è particolare anche perché a questa altitudine, sopra degli 850 metri sul livello del mare, è davvero raro trovare esemplari così longevi.

alberi castagno Sara Filippi

 

Anche se sapessi che domani il mondo andrà in pezzi, vorrei comunque piantare il mio albero di mele.
Martin Luther King

 

Credits: per l’immagine di copertina, la seconda e la terza immagine nel testo Sara Filippi, per la prima immagine nel testo Luigi Sandri.

 

 

Redazione

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