3 cime in Val di Non con un panorama mozzafiato
Basta scegliere la giornata perfetta, decidere su quale monte salire, arrivare fino alla vetta. E lo spettacolo è assicurato. Tra le tante cime in Val di Non c’è l’imbarazzo della scelta, scopri le 3 che abbiamo deciso di raccontare!
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Quando si va in montagna, la soddisfazione di arrivare alla vetta è già abbastanza per ripagare la fatica della salita, ma se una volta in cima si può anche godere di un panorama mozzafiato, la ricompensa è doppia.
Escludendo la zona del Brenta, le cime in Val di Non più frequentate non superano di solito i 2500 metri di altitudine (nella catena delle Maddalene intorno ai 2600 metri), quindi se amate il trekking ma non volete salire troppo di quota ci sono diverse mete che fanno al caso vostro.
Ci sono poi alcuni monti che per la loro posizione rispetto alla valle e alla piana dell’Adige, sono dei veri e propri punti panoramici. Abbiamo quindi scelto 3 cime in Val di Non, in diversi punti, tutte sotto i 2500 metri. Salire per credere.
Monte Roen, 2116
Il più alto tra le cime della Costiera della Mendola che divide la Val di Non dalla piana dell’Adige, il Monte Roen è molto conosciuto, amato e frequentato sia in estate che in inverno. Degrada dolcemente verso i comuni anauni mentre sul versante opposto si affaccia a picco sulla Val d’Adige con un salto spettacolare di quasi 2000 metri.
Arrivando alla cima si gode di una fantastica vista su tutta la piana dell’Adige fino a Bolzano e nelle giornate limpide il colpo d’occhio, che arriva alle cime delle Dolomiti, è emozionante.
Dal passo della Mendola si prosegue in auto fino al parcheggio degli impianti di risalita invernali (loc. Campi Golf) e si imbocca il sentiero (segnavia 500) che segue tutto il crinale verso sud, passando per il rifugio Mezzavia e la Malga di Romeno, portandovi alla cima del Roen superati circa 800 metri di dislivello.
Se volete variare ci sono altri itinerari che portano in vetta, da Smarano, da Coredo, da Don e da Amblar.
Monte Pin, 2420
Nella catena delle Maddalene, tra Bresimo e Rumo, il Monte Pin non può proprio mancare nella vostra lista delle vette conquistate. Dalla cima il panorama sulla Val di Non e sul lago di Santa Giustina è spettacolare, e se volete osare vale la pena svegliarsi presto per vedere l’alba in punta.
Dalla val di Bresimo si imbocca il sentiero (segnavia 131) che da Bresimo (frazione Bevia) porta sul Pin passando per malga Borca, superando un dislivello di circa 1400 metri. Si può guadagnare un po’ di quota proseguendo in auto dopo Bresimo, e salire a piedi sulla forestale che porta a malga Binasia, e da lì al Pin. In discesa per variare potete percorrere il sentiero (segnavia 149) che passando per il castello di Altaguardia vi riporta a Bresimo. Si può salire sulla cima anche partendo da Rumo, dalla località Le Fontane passando per malga Stablei, o proseguendo fino a malga Lavazzé e salendo verso i laghetti dei Grumi.
Diverse possibilità tra cui scegliere, quindi studiate il percorso che preferite tenendo conto che in ogni caso c’è da superare un dislivello di più di 1000 metri.
Monte Luco – Laugenspitze, 2434
Un altro grande classico per chi ama la Val di Non: non è estate se non si sale almeno una volta sul Luco. All’estremo nord-est della catena delle Maddalene tra il passo Castrin e il passo Palade, dal Monte Luco si gode di una panoramica spettacolare a 360 gradi, spaziando dal Brenta, alla Val d’Ultimo, alla Catena della Mendola, fino alle Dolomiti. Insomma c’è da perdersi.
Se ancora non vi basta e volete un motivo in più, salendo in vetta nella conca tra le due cime trovate anche il piccolo ma bellissimo lago del Luco.
Dal passo Palade si segue il sentiero Bonacossa (segnavia 133) che sale ripido fino al lago, prendendo poi il sentiero (segnavia 10) che porta in vetta. Potete variare percorso in discesa, seguendo il sentiero verso sud (segnavia 10) che passa per malga Luco e vi riporta al passo Palade. L’intero itinerario ad anello supera circa 900 metri di dislivello, e a seconda che preferiate affrontare la parte più ripida in salita o in discesa, potete invertire il percorso.
Nota bene
Prima di intraprendere un’escursione è necessario studiare il percorso e valutarne la difficoltà in base alla propria condizione fisica. Sono necessari abbigliamento e attrezzatura per il trekking e scarpe adeguate.
Trovandosi in un ambiente naturale si devono rispettare flora e fauna, non abbandonando rifiuti e non danneggiando in nessun modo l’habitat naturale.
Segui questo decalogo per rispettare la natura.
Credits: per l’immagine di copertina (Monte Roen) Vittoria Pellegrini, per la prima e la seconda immagine nel testo Valentina Martini, per la terza, quarta, sesta e settima immagine del testo Elisa Battocletti, per la quinta immagine nel testo @dar_io.