4 ponti sommersi in Val di Non che dovresti conoscere

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I ponti sommersi dal lago di Santa Giustina in Val di Non sono parte di un tempo passato, di un quotidiano che non si conosce più. Eppure, quando la quota del lago si abbassa e riemergono, il loro fascino è intatto. E ci raccontano storie.

La Val di Non sommersa dal lago di Santa Giustina

Dopo la costruzione della diga di Santa Giustina in Val di Non, nel 1951 viene completato l’invaso del bacino che sommerge circa 406 ettari tra boschi, incolto, prati e vigneti. Una parte della valle viene letteralmente inghiottita dal lago di Santa Giustina, scompaiono strade, ponti e nel fondovalle anche diversi masi e casolari.

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La Val di Non prima della creazione del lago di Santa Giustina
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La Val di Non dopo la creazione del lago di Santa Giustina – credit Fabio Bartolini

Di solito tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera il lago viene svuotato per i lavori di manutenzione e quindi il livello scende sotto alla normale quota di 530 metri s.l.m. Solo allora si vede riemerge un paesaggio quasi lunare, modellato negli anni dall’azione dell’acqua, e si può osservare la Val di Non come doveva apparire più di 70 anni fa.

Quando il livello scende abbastanza, in alcuni casi anche fino alla quota minima di 445 metri, si vedono riaffiorare alcune tracce delle strade e degli antichi ponti che permettevano di superare il fiume Noce e i suoi affluenti.

Qui ti raccontiamo proprio la storia di 4 ponti sommersi della Val di Non, con delle immagini davvero affascinanti!

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ponti sommersi sul rio di San Romedio – foto @ilovevaldinon

Il ponte Alto sul Noce

Appena più a nord della diga, il ponte Alto, il più antico dei ponti sommersi (probabilmente di costruzione romana), collegava le due sponde del fiume Noce superando una forra profonda più di 100 metri in corrispondenza del dosso della Colombara.

Fino alla costruzione nel 1888 del ponte in ferro, il ponte Alto era l’unico passaggio sul Noce in questa parte della Val di Non, era quindi un nodo importantissimo di comunicazione.

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Ponte Alto sul fiume Noce – foto di Luigi Sandri

Qui confluivano sulla sponda sinistra la strada romana che proveniva da Taio e le strade che scendevano da Coredo, Tavon e Sanzeno, mentre sulla sponda destra la via si biforcava verso Tassullo e verso Cles.

Era largo circa 2 metri e 20 e permetteva il transito di piccoli carri, da qui la sua importanza strategica per i commerci.

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Dosso della Colombara – foto di @ilovevaldinon

Quando il livello del lago si abbassa si riesce a vedere molto bene il dosso della Colombara e il primo tratto della strada che scendeva verso il ponte. Ma solo quando il lago si svuota quasi completamente, il che succede davvero di rado, si riesce a scorgere il Ponte Alto in muratura.

Il livello non scende comunque mai abbastanza per vedere quanto profonda sia la forra in quel punto, che Giuseppe Pinamonti descrive così in La Naunia descritta al viaggiatore del 1829:

Nel ritorno il viaggiatore pieghi sulla piana via a settentrione, e in meno di mezz’ora troverassi a Pontalto, orrido sito, ma estremamente pittorico. È questo un ponte altissimo di pietra, per lo quale si va dalla destra alla sinistra sponda del Noce. A non pochi rifugge l’animo dallo scendere coll’occhio in quegli abissi.

ponte alto sul noce incisione 1829

Il ponte della Mula o Largaiolo

Sulla sponda sinistra del lago poco più a nord della diga, due ponti collegavano le due sponde del rio di San Romedio, affluente del Noce.

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Ponte della Mula – foto di Luigi Sandri

In basso l’antico ponte medievale detto della Mula o anche ponte Largaiolo, collegava la zona di Sanzeno alla zona delle Plaze. Il ponte si trova molto in basso, quindi non è visibile tutti gli anni ma solo quando il livello del lago scende notevolmente (l’ultima volta nel 2017).

Ma quando succede e si vede riemergere il piccolo arco in pietra, si rimane davvero affascinati. Il ponte della Mula resiste ancora, incredibilmente non ha ceduto all’azione e alla pressione dell’acqua.

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Ponte della Mula – foto di Gabriele Costanzi

Una leggenda racconta che il barone di castel Cles, che in quella zona aveva molti possedimenti, si trovò a fronteggiare una folla agguerrita di contadini di Sanzeno e tentò di scappare in groppa alla sua mula trovandosi bloccato dal rio di San Romedio.

Ma la mula impaurita dalle urla dei contadini, con un balzo trasse in salvo il padrone portandolo sull’altra sponda del torrente. Pare che proprio in seguito a questo episodio, il barone fece costruire qui un ponte denominato poi della Mula.

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Ponte della Mula – foto di @ilovevaldinon

Il ponte dei Regai

Poco più a monte si trova un secondo ponte molto più largo e massiccio, ancora in ottime condizioni. È il ponte dei Regai, che tra i ponti sommersi della Val di Non è sicuramente quello più conosciuto e fotografato, proprio perché il primo a riemergere.

Venne costruito tra il 1852 e il 1854 in seguito al tracciato della nuova strada dei Regai (o Regiai o delle Plazze) una nuova via di comunicazione che si diramava dalla via di Sanzeno e conduceva a Revò, percorrendo il tratto di valle sotto Banco. Questa strada divenne un’importante via di comunicazione per la Val di Non, importanza che mantenne fino alla costruzione del ponte di Santa Giustina.

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Ponte dei Regai – foto di @ilovevaldinon

Trovandosi poco distante da quello della Mula può capitare che in alcuni testi si confonda uno per l’altro, ma se si tiene a mente la consistenza (questo è praticamente integro, quello della Mula molto infragilito) non si può sbagliare e saprete riconoscerlo.

Tra i 4 ponti sommersi, quello dei Regai è quello che si riesce a vedere praticamente ogni anno, proprio perché si trova alla quota più alta e riemerge, di solito tra febbraio e marzo, appena il livello del lago inizia a scendere.

È anche abbastanza semplice riuscire a raggiungerlo Il ponte dei Regai si trova infatti accanto all’area delle Plaze, dove si può arrivare in macchina prendendo appena dopo il bivio di Dermulo la strada per la Mendola e svoltando poco dopo a sinistra. Dal parcheggio si fa poi una breve passeggiata fino a scorgere il ponte.

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Ponte dei Regai – foto di @ilovevaldinon

Il ponte sotto Banco

La strada dei Regai seguiva tutto il profilo della valle passando sotto il paese di Banco, fino al torrente Novella, e poi risaliva verso Revò. Proprio in questo tratto si trova un quarto ponte sommerso, che supera il rio di Sanzeno.

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Ponte sotto Banco – foto di @ilovevaldinon

Abbiamo “scoperto” questo ponte grazie alla segnalazione di un nostro lettore, e siamo andate in esplorazione.

Anche per questo non abbiamo notizie storiche certe riguardo al ponte sotto Banco, che è sicuramente il meno conosciuto. Ma osservando la sua posizione e le sue caratteristiche architettoniche (molto simili al ponte dei Regai) possiamo presupporre che si trovasse proprio sul tracciato della Strada dei Regai.

E quindi potrebbe essere stato costruito nello stesso periodo del Ponte dei Regai, a circa metà dell’800.

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Ponte sotto Banco – foto di @ilovevaldinon

Credits: in copertina il Ponte della Mula (2017), foto di @ilovevaldinon

Redazione

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