5 cose particolari che puoi raccontare sulla Val di Non
Vi è mai capitato che vi chiedessero di raccontare che posto è la Val di Non? Se almeno una volta vi è successo allora sapete che le cose che la rendono particolare e unica sono più d’una.
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La Val di Non è una valle della Provincia Autonoma di Trento, ha una superficie di circa 682 kmq e conta più di 40mila abitanti, detti nonesi. Ma se amate la Val di Non, c’è qualcosa in più sul suo territorio che dovreste sapere.
Ma dov’è il confine della Val di Non?
La Val di Non si trova a nord della Provincia di Trento, proprio al confine con l’Alto Adige. Dalla piana Rotaliana appena dopo Trento, si entra in valle dalla forra della Rocchetta. Il suo territorio è delimitato a est dai Monti Anauni che cadono a picco sulla Val d’Adige, a ovest dal gruppo del Brenta, a nord la catena delle Maddalene lo separa dalla Val d’Ultimo e a nord-ovest confina con la Val di Sole.
Ma il confine geografico della valle, che corrisponde al bacino idrografico del fiume Noce e dei suoi affluenti, non coincide esattamente con quello amministrativo. Se vi è capitato di percorrere la strada del passo delle Palade verso Merano, avrete di certo incontrato prima di scollinare qualche indicazione in lingua tedesca, stessa cosa percorrendo la strada che da Rumo vi porta verso la Val d’Ultimo.
All’estremo nord della valle ci sono infatti tre comuni di lingua germanofona, Senale-San Felice, Lauregno e Proves, denominati Deutschnonsberg o anche Val di Non tedesca, che dal 1948 fanno parte della Provincia di Bolzano. Questi comuni si trovano quindi geograficamente in Val di Non, ma sono da un punto di vista amministrativo in Alto Adige.
Valle di nome, altopiano di fatto
Il modo migliore per raccontare il paesaggio della Val di Non è descriverlo come un vasto altopiano, o meglio falsopiano, circondato da spettacolari dorsali montuose.
Pensate che la valle si sviluppa da nord a sud per circa 35 chilometri di lunghezza e in certi punti arriva anche a 15 chilometri di larghezza.
Sono i ghiacciai, milioni di anni fa, ad aver modellato queste spettacolari terrazze, oggi quasi completamente coltivate, che ospitano i tanti centri abitati e i numerosi castelli disseminati lungo tutta la valle.
I profondi canyon
Non sono i ghiacciai gli unici ad aver modellato il territorio della Val di Non, in milioni di anni i corsi d’acqua hanno eroso la roccia fino a creare veri e propri tagli verticali, profondi anche diverse centinaia di metri. Uno spettacolo mozzafiato, che è stupefacente ammirare dall’alto sui ponti che attraversano le forre, oppure dal basso addentrandosi nei canyon.
Ce ne sono diversi nella valle, attrezzati con passerelle e passaggi sicuri, facilmente visitabili. Il profondo canyon scavato dal rio Novella, che percorre tutta l’alta Val di Non fino lago di Santa Giustina è uno dei più conosciuti insieme al canyon del rio Sass che si snoda dal lago Smeraldo e taglia in due il paese di Fondo.
Spettacolare è anche il canyon di San Romedio che dal paese di Sanzeno si snoda fino al santuario, percorribile nel sentiero scavato nella roccia con punti di vista vertiginosi!
Le tre sponde
In Val di Non sentire parlare di “sponde” è piuttosto comune. Come distinguerle? Spalle alla sorgente, guardate il fiume Noce che scorre verso valle e avrete alla vostra destra la cosiddetta sponda destra e alla vostra sinistra la rispettiva sponda sinistra. Per terza sponda si intende l’area dei comuni di Cagnò, Revò, Romallo, Cloz e Brez.
Per molto tempo, prima della realizzazione del lago di Santa Giustina, le zone da una parte e dall’altra del Noce sono state vissute ognuna come un mondo a sé, i passaggi per andare da una parte all’altra dell’altopiano erano pochissimi e spesso pericolosi, pare sia anche una delle ragioni che ha portato allo sviluppo di così tanti dialetti diversi tra loro.
Val di Non: un nome particolare
Si, se siete tra quelli che la Val di Non la conoscono perché è “la valle del Trentino palindroma” nelle parole crociate forse vi siete chiesti del perché di questo nome. In realtà l’origine è un piuttosto controversa.
Per qualcuno il nome deriva da Anaunia nome di origine celtica legato alla popolazione degli Anauni, che nel tempo è mutata in Non. Secondo altri studi il nome Anaunia è di origine ebraica, in molti documenti medievali infatti, la zona è chiamata Anania e pare che anche il nome Non potrebbe derivare il suo significato direttamente dalla parola ebraica Nun (padre di Giosuè). Non ci addentriamo oltre, ma sottolineiamo che pare che la questione presenti ancora vari punti da chiarire.
Credits: per l’immagine di copertina, la seconda e la quinta immagine nel testo I Love Val di Non, per la prima e la quarta immagine nel testo Valentina Martini, per la terza immagine nel testo Alessio Pellegrini.