7 consigli di cui non puoi fare a meno se vai per funghi
Basta un po’ di pioggia e tutti nei boschi a cercar funghi! Ma ci sono alcune regole che ogni perfetto fungaiolo conosce e rispetta nel bosco, ecco qui almeno 7 consigli utili prima di raccogliere un fungo.
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Sia che tu sia in spedizione funghi, o semplicemente a fare una passeggiata in un bosco, ci sono diverse cose da tenere a mente prima di raccogliere un fungo. Alcune accortezze sono molto semplici e forse ovvie per chi fin da bambino girava per i boschi col nonno a raccoglier porcini, altre sono vere e proprie regole da rispettare.
Oltre alle indicazioni specifiche sui funghi, ricordati sempre che sei in un ambiente naturale che richiede il tuo rispetto.
Se sei un vero appassionato guarda qui e dicci se abbiamo dimenticato qualcosa!
1. Porta con te un contenitore forato e un bastone
Sono gli attrezzi del mestiere e non si può proprio andar a funghi senza. L’ideale sono un bastone di legno, ogni vero esperto ha il proprio personale, e un cestino di vimini.
Il bastone, anche una racchetta da trekking può andar bene, oltre ad esserti utile mentre cammini nel bosco, serve per spostare foglie e rami per scovare i funghi. Se non hai un cestino di vimini, può andare bene un qualsiasi contenitore rigido e forato, in modo che il bottino non si guasti nel trasporto e le spore possano cadere nel bosco durante la camminata.
2. Raccogli solo i funghi che sei certo di conoscere
A seconda della zona e della stagione puoi trovare un’enorme varietà di funghi diversi. Raccogli solo ed esclusivamente i funghi che sei sicuro di conoscere e in grado di riconoscere, ci sono infatti molte varietà simili tra loro che possono confondere. Se vuoi raccogliere un fungo ma non sei sicuro se sia o meno velenoso, tienilo da parte, non a contatto con gli altri che hai raccolto, e fallo vedere a qualcuno che possa consigliarti.
3. Non distruggere i funghi velenosi
Se sei invece sicuro di aver riconosciuto un fungo velenoso, non c’è motivo di distruggerlo. Fa anche lui parte dell’ecosistema e ha la sua funzione, quindi merita di essere lasciato intatto.
4. Non raccogliere funghi troppo maturi
Adocchiato il fungo, assicurati che non sia troppo maturo, in quel caso meglio non raccoglierlo ma continuare a cercare altri funghi freschi di giornata. Puoi capire se il fungo è fresco dalla consistenza, dal colore e anche dall’odore. Se per sbaglio ne raccogli uno che ti accorgi dopo essere guasto, invece di buttarlo intero puoi farne dei pezzetti e disperderli nel bosco, in modo che le spore si spargano.
5. Raccogli il fungo con delicatezza
Una volta trovato il fungo che fa al caso tuo, raccoglilo per intero, staccandolo delicatamente con le mani dal terreno e facendo attenzione a non spezzarne il gambo o altre parti e a non rovinare il sottobosco.
6. Porta con te un coltello e pulisci sommariamente i funghi nel bosco
Prima di mettere con soddisfazione il bottino nel cestino di vimini, pulisci sommariamente il gambo del fungo con il coltello, togliendo almeno il grosso dei residui vegetali (muschio, aghi, foglie secche) e del terriccio. Questo eviterà di sporcare gli altri funghi che sono già nel cestino e risparmierà un po’ di lavoro una volta tornati a casa.
7. Ricorda di procurarti il permesso per la raccolta funghi
È buona regola prima di andare a funghi informarsi in base alla zona e al comune in cui ti trovi, per conoscere i limiti e le normative che riguardano la raccolta.
In Val di Non per andare a funghi è necessario munirsi di un permesso da richiedere nei vari comuni, gratuito per i residenti, a pagamento per i turisti. La quota da versare può variare a seconda del comune. La raccolta è permessa tutti i giorni dalle 7 alle 19, e si possono raccogliere fino a 2 kg per persona sopra i 10 anni di età, i bambini di età inferiore possono partecipare alla raccolta solo se accompagnati da un adulto.
Credits: per l’immagine di copertina Denise Bonvicin, per la prima immagine del testo I Love Val di Non, per la seconda, la quarta e la quinta immagine del testo Alberto Concini, per la terza immagine del testo Elisa Battocletti