Come cucinare il tarassaco o dente di leone o cicoria dei prati
Aria di primavera, aria di prime passeggiate con la nonna nei campi, quelli più selvatici, dove si raccoglie il “dente di leone” prima che cresca troppo. Sei curioso? Scopri qui come cucinare il tarassaco.
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Come cucinare il tarassaco
Appena arriva la primavera in Val di Non… nente par dentinchàgni?! Sì perché, ci sono tanti modi creativi per utilizzare il tarassaco in cucina, alcune ricette sono di tradizione in Val di Non, ma con il tarassaco si può anche sperimentare. Si raccolgono le piantine ancora piccole e si usano le foglie, sia cotte che crude in diversi modi.
Tarassaco in insalata
In Val di Non è tradizione mangiare il tarassaco fresco in insalata con uova sode e tocchetti di lardo, speck o pancetta.
Un’insalata fresca, originale, completa e buonissima. Un piatto che ci piace tanto legato al ricordo della nonna che in primavera tornava dai prati, si sedeva in cucina e con pazienza puliva i piccoli ciuffi verdi uno a uno.
(A dirla tutta, allora quelle foglie amare non ci piacevano un granché!)
Secondo i consigli della nonna le piantine migliori sono quelle di inizio primavera, appena cresciute, le foglie sono più tenere e il gusto amaro (tipico) attenuato.
Procedimento
Le piantine vanno lavate molto bene e tagliate a preferenza (in piccoli pezzi o a foglia lunga).
Il lardo (o pancetta o speck) tagliato a listelle e fatto rosolare piano finché si raggiunge una consistenza croccante, si usa come parte grassa del condimento (al posto dell’olio), si aggiunge un po’ d’aceto e un pizzico di sale e il gioco è fatto.
L’insalata si serve con sopra le uova sode tagliate a metà. Qui la ricetta completa: tarassaco in insalata con uova sode.
Tarassaco stufato
Un altro modo molto semplice per cucinare le foglie del tarassaco è stufarle in padella, come si fa con bietole e spinaci, con un po’ d’olio e uno spicchio d’aglio e prima di servirle una spruzzata di limone.
Il tarassaco stufato è ideale anche da utilizzare nelle torte salate oppure è ottimo come ripieno di pasta fresca o per una frittata diversa dal solito.
Canederli al tarassaco
Una variante che potete trovare in qualche ristorante o che potete provare a cucinare seguendo la nostra ricetta dei canederli, sono proprio i canederli con il tarassaco. Ci sono due versioni possibili, una prevede di aggiungerlo crudo all’impasto dei canederli, tagliato molto finemente. In questo caso, per le dosi consigliate nella nostra ricetta, saranno sufficienti 2/3 piantine.
Nell’altra versione, si può stufare il tarassaco, tagliarlo grossolanamente e aggiungerlo all’impasto. In questo caso vi serviranno almeno 4/7 piantine a seconda della grandezza delle piantine.
Consigli sul tarassaco
Il tarassaco da usare in cucina va raccolto all’inizio della primavera, quando le foglie sono piccole e tenere, prima della fioritura.
La foglia ha un sapore un po’ amarognolo, quindi se non siete amanti si consiglia di abbinarla con altri cibi dal sapore più dolce come carote, patate, zucca, ma anche ceci e altri legumi.
Si può utilizzare in cucina anche il miele di tarassaco, molti apicoltori in Val di Non producono la versione mista tarassaco e melo, quando i prati tra i filari dei meli in fiore sono tappezzati di denti di leone.
Se volete raccogliere il tarassaco e provare qualche ricetta state sempre attenti a scegliere un prato non coltivato lontano da strade, traffico e inquinamento.
Le Settimane del dente di leone
Da ormai più di 20 anni in Alta Val di Non viene organizzata la rassegna gastronomica Settimane del dente di leone, tutta dedicata al tarassaco, per esaltarne le proprietà e riscoprirne i sapori che fanno parte della tradizione trentina. In questa zona della Val di Non verso il confine con l’Alto Adige, in primavera i prati che si riempiono di dentinchàgn, colorandosi di un giallo vivo, sono un vero spettacolo!
L’evento, tra aprile e maggio, prevede molte attività legate a questo fiore, come conferenze, workshop ed escursioni guidate. Inoltre diversi ristoranti della zona propongono dei menù interamente a base di tarassaco, con ricette tipiche ma anche piatti dagli abbinamenti ricercati e azzardati, assolutamente da provare per chi ama il sapore amaro e un po’ speziato del dente di leone.
Credits: immagine di copertina I Love Val di Non, per la prim,seconda e terza immagine I Love Val di Non, per la quarta immagine Giulia Graiff.