Laghetti effimeri in Val di Tovel, uno spettacolo …che dura poco!
Piccoli specchi d’acqua dai colori spettacolari incastrati tra le rocce, che durano solo qualche mese. Questi sono i laghetti effimeri in Val di Tovel, una meraviglia che bisogna affrettarsi ad andare a vedere, perché… dura poco!
Come si formano i laghetti effimeri
La prima cosa che viene da chiedersi è, perché si chiamano effimeri? Vengono definiti così perché sono dei piccoli laghi alimentati da sorgenti sotterranee, che si formano solo in certi periodi dell’anno. I laghi sono specchi d’acqua di dimensioni contenute che “appaiono” in delle conche pietrose nella zona delle Glare in Val di Tovel.
Nel periodo del disgelo a fine della primavera iniziano a gonfiarsi d’acqua, per calare in estate, soprattutto se molto calda, e scomparire definitivamente nel periodo invernale.
Ma come avviene questo fenomeno? All’inizio della zona franosa delle Glare, una parte dell’acqua del torrente Tresenica si infila tra le rocce nel sottosuolo. Quando c’è molta acqua, tutti gli spazi tra le rocce vengono riempiti (questo terreno è infatti “poroso”), e si formano quindi delle sorgenti che alimentano i laghetti effimeri.
Ma quando la quantità d’acqua diminuisce, questo grande serbatoio formato dal terreno roccioso “si svuota” e l’acqua fuoriesce, sempre in delle sorgenti, ma più a valle. Questo comporta anche lo svuotamento dei laghetti effimeri, a cui viene appunto a mancare l’afflusso delle sorgenti a monte.
La vita di questi laghetti dalle acque cristalline è quindi regolata sia dalla stagionalità che dalla quantità di precipitazioni.
Dove si trovano e quando andare a vederli
I laghetti si trovano nel primo tratto del sentiero delle Glare a metà della Val di Tovel, poco dopo la località Capriolo. Si imbocca il sentiero e dopo circa un chilometro si trovano i laghetti.
Il periodo migliore per vederli colmi d’acqua è alla fine della primavera-inizio dell’estate, normalmente nel mese di giugno. Durante l’estate e l’autunno il livello calerà, anche a seconda delle temperature e delle precipitazioni, per scomparire del tutto in inverno.
Per i coraggiosi: per rigenerare piedi e gambe, ci si può mettere un po’ in ammollo… ma l’acqua è di solito molto fredda!
Credits: per l’immagine di copertina, la prima e la seconda nel testo Serena Zadra, per la terza immagine nel testo Norma Redolfi, per la quarta Alberto Concini, per la quinta Caterina Zini.