Tutti gli animali di Vaia da vedere in Trentino
In Trentino ci sono gli animali fantastici di Vaia, una serie di opere sparse sul territorio che rappresentano animali tra realtà e fantasia, creati con il legno recuperato dopo la devastante tempesta di Vaia. L’autore delle opere è Marco Martalar.
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Drago di Vaia – Lavarone – Alpe Cimbra
Prima delle opere di Vaia in Trentino e forse la più famosa, il Drago di Vaia è bruciato in un incendio nel 2023. Poco dopo il rogo, sul posto compare un uovo fatto di legno e radici a simbolo di un’immediata volontà di rinascita per questa maestosa e affascinante opera.
Il 1 luglio 2024 è stato inaugurato il nuovo Drago di Vaia, nello stesso sito.
Tutti i dettagli sul Drago, la sua storia e le indicazioni su dove si trova cliccando su Il Drago di Vaia
Lupa di Vaia – sopra Levico Terme – Valsugana
La Lupa di Vaia con il muso rivolto idealmente alla luna è estremamente suggestiva e affascinante. La Lupa di Vaia del Lagorai si trova in Valsugana ed è stata realizzata con circa 2000 pezzi di legno di scarto trovati in zona.
- DOVE vicino alla piccola località di Vetriolo Terme (poco sopra il laghi di Levico e Caldonazzo) Valsugana.
- DIMENSIONI la Lupa è alta 6 metri, lunga 3,79 metri e larga 2 metri.
- TEMPI DEL PERCORSO solo a piedi. Sentiero 1km con 100 metri di dislivello.
Tutti i dettagli sulla Lupa, la sua storia e le indicazioni su dove si trova cliccando su La Lupa di Vaia
Grifone di Vaia – del Tesino – Valsugana
Il Grifone di Vaia si trova in una località di confine, quasi come un guardiano sorveglia due territori, l’altopiano tesino in Trentino e Lamon e Arsié in Veneto. Il Grifone nasce infatti dall’incontro tra due animali simbolo, il leone di San Marco (per il Veneto) e l’aquila dello stemma trentino.
- DOVE vicino a Castello Tesino
- DIMENSIONI il Grifone è alto 6 metri e lungo 9
- TEMPI DEL PERCORSO 3 percorsi possibili da 15 minuti, 30 minuti o 1h e 30min – 2h
Tutti i dettagli sul Grifone, la sua storia e le indicazioni su dove si trova cliccando su Il Grifone di Vaia
Aquila di Vaia – in Valsugana
L’Aquila di Vaia si trova sul monte Cucco a 1380 metri e in pratica si affaccia sulla piana della Marcesina in Valsugana, un luogo dove la tempesta di Vaia si è scatenata in maniera particolarmente forte.
- DOVE località Barricata nel comune di Grigno in Valsugana
- DIMENSIONI l’Aquila è alta 7 metri e lunga 5 metri
- TEMPI DEL PERCORSO a piedi percorso lungo da 4h ca. In macchina si raggiunge il rifugio Barricata (da Grigno o da Primolano) e in pochi minuti a piedi l’Aquila.
Tutti i dettagli sull’Aquila, la sua storia e le indicazioni su dove si trova cliccando su L’Aquila di Vaia
Cavallo Haflinger di Vaia – Val Rendena
Il Cavallo di Vaia si trova nel parco Ducali al limite del paese di Strembo in Val Rendena. È un cavallo rampante decisamente imponente che sarà di certo protagonista dello skyline del paese. Il cavallo Haflinger è stato scelto perché rappresenta il legame del territorio con la sua storia, infatti era un tempo un cavallo protagonista nei lavori dei campi.
- DOVE parco Ducali a Strembo in Val Rendena
- DIMENSIONI il Cavallo è alto 9 metri e lungo 5
- TEMPI DEL PERCORSO si raggiunge facilmente essendo nel parco adiacente il paese di Strembo.
Tutti i dettagli sul Cavallo, la sua storia e le indicazioni su dove si trova cliccando su Il Cavallo di Vaia
Cervo di Vaia – Alpe Cimbra
Il Cervo di Vaia si trova a 1400 metri in località Millegrobbe nei pressi della malga omonima. È il più piccolo degli animali fantastici di Martaler ma è comunque molto affascinante, quasi un guardiano dei bellissimi prati verdi di quella zona. Si trova a 2 km dall’abitato di Luserna.
- DOVE località Millegrobbe sull’alpe Cimbra
- DIMENSIONI il Cervo è alto 2 metri
- TEMPI DEL PERCORSO si raggiunge facilmente in macchina infatti si trova a pochi metri dal parcheggio di Malga Millegrobbe.
Il Cervo di Vaia si trova a 12 km di distanza del luogo dove era stato creato il Drago di Vaia, se il drago rinascerà presto dalle sue ceneri, le due opere potrebbe anche essere essere visitate nello stesso giorno.
L’orso di Vaia – altopiano di Pradel (Molveno)
L’Orso di Vaia si trova sull’altopiano del Pradel a 1367 metri in una zona denominata “Tof dell’ors” nelle vicinanze del rifugio La Montanara.
- DOVE località del Pradel sopra il lago di Molveno.
- DIMENSIONI l’Orso è alto 6 metri e lungo 8 metri
- TEMPI DEL PERCORSO da Andalo a piedi si può arrivare al Pradel in circa 2 ora. Da Molveno a piedi salite verso Pian del Piof e poi ancora verso Casina Bruniol e poi sul sentiero panoramico Pradel – la Montanara fino all’Orso, anche in questo caso circa 2 ore.
In funivia con la funivia Molveno – Pradel 15 min.ca. (cabinovia prima e poi seggiovia) e poi una passeggiata breve fino all’Orso. Andata e ritorno 20€. Oppure fare la prima parte in seggiovia e poi il sentiero panoramico Pradel – La Montanara per 30 min. ca di cammino.
A breve l’articolo con tutti i dettagli su come arrivare all’Orso di Vaia (Orso del Pradel, Orso di Molveno, Orso di Martalar).
FAQ sulle opere di Vaia di Martalar
No, ci sono opere anche in Veneto e Lombardia. Alcune opere sono itineranti. Ecco un elenco delle sue opere:
Angelo – Itinerante
Grido – Itinerante
Leone Alato di Vaia – Itinerante
Ninfa Cantina Poli (privata Lavis -TN-)
Cervo – Lavarone (TN)
Drago di Vaia – Lavarone (TN)
Lupa del Lagorai – Levico Terme (TN)
Grifone Vaia – Castel Tesino, loc. Celado (TN)
L’Haflinger – Strembo, all’interno del Parco Giorgio Ducoli (TN)
Orso del Pradel – Molveno (TN)
Terra Cielo – Lavis, presso il Maso Poli (TN)
Aquila di Vaia – Marcesina (TN)
Ape Vaia – San Pietro Mussolino (VI)
Gallo Vaia – Altopiano di Asiago (VI)
Basalisc – Val Camonica (BS)
Airone – Quinzano d’olio – (BS)
Marco Martalar è veneto, precisamente dell’Altopiano di Asiago, dove vive e lavora. Il suo laboratorio si trova a Mezzaselva di Roana, dove lavora e progetta creature fantastiche alle quali dare vite con il legno che lui stesso ama raccogliere camminando in montagna.
Pare che, la stima delle opere di Vaia di Martalar si orienti nel range 30.000 – 80.000 euro (ognuna).
Le opere di Martalar sono destinate per loro natura a mutare nel tempo e a un certo punto da questo rimanere consumate. È un principio di mutevolezza e di resa alla natura che è parte dell’idea e del progetto di queste sculture.
I danni causati da vandalismo sono considerati tali (e, nel limite del possibile riparati), quelli relativi all’incedere del tempo e ai capricci della natura sono da considerarsi come una viva, naturale, evoluzione.